La zona carsica comprende il Carso isontino, in provincia di Gorizia, e il Carso triestino.
Alla zona del Carso fanno capo i Comuni di Duino Aurisina, Monrupino, Muggia, San Dorligo della Valle, Sgonico, Trieste, Doberdò del Lago, Sagrado, parte del Comune di Monfalcone, Fogliano Redipuglia, Savogna d’Isonzo e Ronchi dei Legionari.
Dal punto di vista geomorfologico il Carso è costituito da un vasto altopiano. Sono presenti numerose aree di calcare bianco.
Fenomeni tipicamente carsici sono le “doline”, avvallamenti formatisi probabilmente in seguito al crollo della volta di grotte sotterranee.
Il terreno è ricoperto principalmente da terra rossa presente anche sulla roccia sedimentaria.
La zona carsica è soggetta ad un clima di transizione tra il tipo mediterraneo e quello continentale-prealpino, caratterizzato da inverni piovosi, da estati relativamente secche e da una estrema fugacità delle stagioni di trapasso (primavera, autunno).
La piovosità cresce rapidamente dalla costa verso l’interno (sulla costa supera di poco i 1000 mm/anno, mentre sui primi rilievi del Carso montano raggiunge i 2000, 2500 mm/anno); quindi pur aggirandosi su valori piuttosto elevati viene contrastata dalla grande percolabilità dei substrati fessurati e dal vento secco freddo di ENE (bora), che ha effetti disseccanti sulla vegetazione e di asporto sui suoli.
La complessa morfologia territoriale però, porta alla differenziazione di alcuni “microclimi”, dai quali dipendono certi aspetti particolari della vegetazione.
Tratto da “Tecniche per la valorizzazione dei mieli del Carso” di aa.vv.